Ieri pomeriggio sono uscita col mio ragazzo. La giornata era nebbiosa e il freddo era ospite sgradito per le mie ossa, ma nulla avrebbe potuto distogliermi dal mio intento; andare a curiosare al mercatino delle arti e mestieri organizzato nel mio comune.
E' d'obbligo ora dire che io impazzisco totalmente per ogni genere di prodotto creativo e artigianale, davanti a questo spettacolo di colori, materiali e forme varie, divento una bambina allegra e sgambettante che batte le mani e tira la manica del cappotto della mamma dicendo "lo voglio lo voglio!".
Avrei comprato di tutto: un cappellino di lana fatto all'uncinetto (anche se per queste cose ho già mia nonna che ogni anno me ne sforna uno con tanto amore!), un set di tovaglia e presine natalizie, contenitori per pasta ideali per la mamma (che già ne ha mille, sì... ma non decorati col pupazzo di neve sul tappo!), pupazzetti di stoffa e perline e tanti altri oggettini che deliziavano le mie pupille.
Ho portato anche la macchina fotografica, la mia povera Nikon Coolpix L18, regalatami circa sei anni fa... risoluzione vergognosa, ma è stata la mia fedele compagna per tanto tempo e le voglio bene... l'avevo rinominata Carla se non sbaglio... o Franca? Perdonami oh mia vecchia amica da 8 megapixel!
Il mio intento era fotografare ogni cosa alla ricerca di ispirazione -visto che ultimamente mi sento un po' fiacca di creatività- per formare un moodboard... un po' alla Camilla Store!
Ma non credete a Fiore Manni; solo a lei permettono di fotografare vetrine e bancarelle! Delusa dal permesso di foto negatomi
Una bancarella di accessori in fimo! Spalancando gli occhi e correndovi incontro trascinando il mio povero e ignaro boyfriend
Era pericoloso soffermarsi troppo lì dal momento che se me ne innamoravo era la fine poiché, essendo a
Non era spirito del Natale, ma solo la tipica e pura gioia di avere dei piccoli oggettini regalati con tanto amore e affetto da una persona speciale, che si accontenta di vederti sorridere per stare bene. Oggettini di poco prezzo e senza pretesta, in un periodo triste per il portafogli di più o meno tutti. E oggettini che inconsciamente rappresentano me stessa e il mio voler essere.
E rigirandomi tra le mani il sacchettino rosa di tela con dentro i miei nuovi accessori penso non solo a quanto siano belli, non solo ai ricordi che festosi riaffiorano nella mia mente, ma anche che a volte basta così poco per essere felici, almeno per un po'.
Per salutare lascio il titolo della canzone che, racchiusa nelle mie cuffie, mi ha accompagnato ripetutamente nella stesura di questo post.
Nee
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